lunedì 31 marzo 2014

C'era una volta il detersivo liquido

Adesso c'è quello in polvere

Bianco come la neve.
Quando ho scoperto che potevo autoprodurre il detersivo per i panni , ho fatto molti tentativi : prima di fabbricarmi anche il sapone , ho provato varie marche , quando lo scioglievo aveva una consistenza terrificante: gelatinosa e viscida  e la mia psiche , per questo , è stata messa a dura prova . Per fortuna mi sono risparmiata le sedute dallo psicanalista e quando ho iniziato a saponificare , ho capito , che meglio del mio prodotto  non esisteva niente in commercio . E così ho abbandonato l'idea di velocizzare il processo per creare un detersivo liquido : per fare le cose per bene bisogna aver pazienza ed io , vi dirò , che ce la sto mettendo davvero tutta . Ero anche molto scettica sul fatto che potesse avere buoni risultati polverizzandolo semplicemente e miscelandolo a qualche ingrediente che avevo a disposizione nella dispensa  e così ho continuato a far bollire litri e litri d' acqua ottenendo però sempre diverse consistenze , ma mai vicine a quella che desideravo . Un giorno , sficcanasando in rete , ho trovato una ricettina che mi permetteva non solo di velocizzare la produzione ma di ottenere anche un buon risultato visivo sui miei asciugamani ingialliti dai prodotti chimici . Eh sì care donne , tutte quelle sviolinate sul bianco splendente rimangono solo sviolinate ed anche i tubi della lavatrice dopo anni di violenze soccombono al volere della chimica . Il mio detersivo , pur essendo in polvere non lascia residui nei tubi e né sui capi colorati , si scioglie anche a basse temperature e non  ha bisogno di ammorbidente grazie all ' aggiunta del bicarbonato di sodio. E a testimoniarlo sono i miei poveri asciugamani che dopo anni di torture sono ritornati al loro autentico splendore. Una volta scoperto e provato non torni più indietro .

domenica 30 marzo 2014

Al supermercato...

La versione eco dell' Ajax

Quante di voi , davanti allo scaffale dei detersivi per i pavimenti ,  hanno trascorso almeno mezz'ora a sentire le fragranze e a leggere le etichette?

Sono ben 5 mesi che non mi pongo più il problema , anzi quando ci passo davanti ho sempre un ghigno sprezzante verso tutte quelle belle bottiglie colorate  e penso " con me avete chiuso , siete tutte uguali !!!"
Se penso  a tutto il tempo sprecato a " sniffare " le svariate profumazioni e soprattutto ai soldi che ho speso , ne odoravo talmente tante che alla fine non sapevo quale portarmi a casa . E mi perdevo nei meandri delle finte essenze . 
Poi ho conosciuto lui : il sapone di marsiglia , il mio fedele amico e grazie a lui  , oggi il mio detersivo profuma finalmente come voglio e posso cambiare ogni giorno : menta , lime , lavanda , arancia , cannella . 
Avendo una bimba piccola , poi , l' igiene è importantissima e anche se  i disinfettanti  commerciali non hanno più spazio nell' armadietto del bagno, perchè mi bastano poche gocce di olio essenziale alla lavanda , sono sicura che il mio pavimento , anche se non è lavato con la "pubblicità " è pulito al 99% . Mi chiederete: " e quell 'altro 1 % ? ". Beh noi a casa camminiamo coi piedi per terra , come tutti i bipedi!

Un po' di storia....

....Non fa mai male



Il Sapone di Marsiglia deriva dal Sapone di Aleppo: un prodotto che rappresenta migliaia di anni di cultura e di storia. La tecnica di fabbricazione originaria della città di Aleppo, in Siria, a base d'olio d'oliva e di alloro, a seguito delle crociate si è diffusa attraverso il bacino del Mediterraneo, passando per l'Italia e la Spagna, per raggiungere Marsiglia.
A partire dal XII secolo a Marsiglia c'erano fabbricanti di sapone che utilizzavano come materia prima l'olio d'oliva prodotto localmente. La soda (all'epoca la parola "soda" designava il carbonato di sodio) proveniva dalle ceneri della combustione di una pianta, la salicornia.
Crescas Davin, nel XIV secolo, è il primo saponaio ufficiale della città. Nel 1593, Georges Prunemoyr superò la fase artigianale, fondando la prima fabbrica marsigliese.
All'inizio del XVII secolo, la produzione dei saponifici marsigliesi soddisfaceva appena la domanda della città e del territorio. Il Porto di Marsiglia riceveva anche saponi da Genova ed Alicante. Ma quando la guerra bloccò l'approvvigionamento dalla Spagna, i saponai marsigliesi dovettero aumentare la loro produzione per poter soddisfare i francesi del nord e gli acquirenti olandesi, tedeschi ed inglesi.
Nel 1660, si contavano nella città sette fabbriche la cui produzione annuale toccava quasi 20.000 tonnellate. Sotto il regno di Luigi XIV, la qualità delle produzioni marsigliese è tale che il "Sapone di Marsiglia" divenne un nome comune.
Si trattava allora di un sapone di colore verde che si vendeva soprattutto in barre di 5 kg o in pani di 20 kg.
Il 5 ottobre 1688 l'editto di Colbert, Ministro della Real Casa di Luigi XIV, regolamentò la fabbricazione del sapone.
Ai sensi dell'articolo III di quest'editto: Non si potrà utilizzare nella fabbricazione di sapone, insieme a barrilla (soda di Spagna), soda o cenere, nessun grasso, burro né altre materiale; ma soltanto puro olio di oliva, e senza mescolanza di grasso, a pena di confisca delle merci.
I saponai dovevano cessare la loro attività d'estate poiché il calore nuoce alla qualità del sapone. Questa regolamentazione garantì la qualità del sapone che ha reso rinomati i saponifici marsigliesi.
Frattanto, fabbriche di sapone si installarono nella regione, a Salon-de-Provence, Tolone o Arles.
Nel 1786, 48 saponifici producevano a Marsiglia 76.000 tonnellate, impiegando 600 operai e 1.500 forzati prestati dall'arsenale delle galere. Dopo la crisi dovuta alla Rivoluzione francese, l'industria marsigliese continuò a svilupparsi fino a contare 62 saponifici nel 1813.
All'epoca la soda si otteneva dall'acqua di mare grazie al procedimento inventato da Nicolas Leblanc.
A partire da 1820, nuovi tipi di grassi furono importati e transitarono per il porto di Marsiglia: gli oli di palma, d'arachide, di cocco e di sesamo che furono utilizzati per la fabbricazione del sapone.
I saponifici marsigliesi subirono la concorrenza di quelli inglesi o parigini, questi ultimi usavano il sego che dà un sapone meno costoso.
All'inizio dello XX secolo, nella città di Marsiglia c'erano 90 saponifici. François Merklen fissò nel 1906 la formula del sapone di Marsiglia:
Quest'industria restò fiorente fino alla prima guerra mondiale quando la difficoltà nei trasporti marittimi mise in serio pericolo l'attività de saponai.
Nel 1913, la produzione era di 180.000 tonnellate ma precipitò a 52.817 tonnellate nel 1918.
Dopo la guerra, i saponifici beneficiano dei progressi della meccanizzazione e la produzione raggiunse le 120.000 tonnellate nel 1938, benché la qualità del prodotto restasse legata ai vecchi procedimenti di fabbricazione.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Marsiglia garantiva sempre la metà della produzione francese, ma gli anni che seguirono furono disastrosi: il sapone fu soppiantato dai detersivi di sintesi ed i saponifici marsigliesi chiusero uno dopo l'altro.
Oggi non resta che un pugno di fabbricanti nella regione.


Fonte Wikipedia

sabato 29 marzo 2014

Piccole anticipazioni

Chi non risica non rosica

Saponetta da 100 gr
Ed io ci voglio almeno provare , così non avrò rimpianti .
Di ritornare in fabbrica non avevo proprio voglia e poi c' è Gaia , è ancora così piccola : ha bisogno di me ed io di lei .Così per dare sfogo alla mia creatività , sotto la spinta di mio suocero , blogger navigato , mi sono detta " non diventerò la signora Dash , ma almeno qualche piccola soddisfazione riuscirò a togliermela "  e poi non si può mai sapere nella vita .  Questo è un piccolo assaggio delle mie produzioni : una saponetta all'olio d'oliva semplice semplice , una base neutra da cui partire alla quale posso aggiungere tutto quello che voglio e che volete , rimanendo nei canoni del biologico e dell ' ecologico , soprattutto . La produzione è al 100 % casalinga ma rispetta tutte le norme igieniche ed è testata personalmente da  me , mio marito e  mia figlia .Non appena saranno disponibili tutti i prodotti avrete una descrizione dettagliata e se vi piaceranno potrete farli vostri .  Ma per questo avremo tanto tempo .

La notte porta consiglio

E' il momento migliore  per dare sfogo alla creatività


Le idee sono tante e prendono forma .Il cervello non si spegne mai , almeno il mio.
Penso a come impostare questa nuova attività , a come renderla appetibile agli occhi dei visitatori : ho tante idee , devo metterle solo in ordine e cercare di non cadere nel già visto . Ma so che vi stupirò con le mie creazioni , datemi tempo , abbiate pazienza , e tra qualche settimana il blog sarà attivissimo e pronto a soddisfare le vostre esigenze . L' autoproduzione richiede impegno e tempo . Scegliere il materiale giusto non è semplice , per creare i saponi basta mezz'ora , ma la stagionatura è lunga ,perciò per chi fosse interessato ai miei prodotti chiedo tempo per l'organizzazione . Vi ringrazio anticipatamente , la vostra attesa sarà largamente ripagata.

venerdì 28 marzo 2014

La ris...coperta del sapone di marsiglia

Tutto è nato durante un cambio di stagione.

Sapete com'è,quando noi donne siamo alle prese con le coperte , i giacconi , i maglioni da lavare , stirare e mettere sottovuoto per non rischiare di trovarli bucati o puzzolenti nella stagione successiva. Da quando è nata Gaia , la mia dolce bimba di 11 mesi,mia suocera mi da una mano in queste faccende , che spesso si tramutano in veri e propri traslochi. A lei affido spesso il compito del lavaggio visto che le piace tanto.Ed è grazie a lei che ho riscoperto il sapone di marsiglia. Le avevo dato una trapuntina , che ha sapientemente lavato a mano. Quando ho rifatto il letto e l'ho messa su ecco che ,l'inconfondibile profumo del sapone di marsiglia , ha "posseduto " tutta la camera da letto ed è  rimasto lì per giorni  e giorni. E allora mi sono chiesta "perché non provare a creare un detersivo liquido proprio con questo ingrediente ?" E così ho scovato informazioni e dopo vari tentativi sono riuscita ad ottenere un buon prodotto. Ma la cosa non mi soddisfaceva completamente perché volevo l'eccellenza , ma soprattutto volevo un prodotto che fosse fatto a mano al 100% e che soprattutto fosse ecologico. E ci sono riuscita .Oggi faccio a casa il sapone e da una semplice combinazione di olio e acqua riesco ad ottenere un'ottima base per moltissimi prodotti per la cura dell'igiene personale e domestica e non sto qui a raccontarvi quanto mi senta più sicura  e felice quando la mia bimba indossa un capo lavato senza prodotti chimici.
Care donne a volte le suocere sono meglio di quanto crediate !